Ciao,
in questi giorni la tv e i giornali ci hanno inondato di immagini e articoli dedicati alla grande impresa di Jannik Sinner all’Australian Open.
Una delle immagini più belle riguarda il suo discorso di ringraziamento, quando ha pronunciato queste parole: “ Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che ho avuto io”.
Libertà.
Una parola che a volte tendiamo a dare per scontato ma che in molti casi, invece, non lo è affatto.
In Antoniano, la parola “libertà” ci accompagna da sempre, fin dal sogno di Padre Ernesto. Come ha raccontato Angela Senatore, autrice di Antoniano, qualche settimana fa al Festival dei Diritti Umani, organizzato da Geopolis e Paideia e patrocinato dal Comune di Bologna, dalla Regione Emilia-Romagna e da Gemma.
Uno dei grandi sogni di Padre Ernesto, infatti, era che ogni uomo, donna, bambino potesse vivere una vita dignitosa, nel libero sviluppo della propria personalità, partecipando alla vita culturale della propria comunità e crescendo nelle proprie capacità artistiche.
Questi sogni, che accoglievano i bisogni che aveva visto intorno a lui, erano anche la traduzione concreta dei fondamentali diritti umani: il diritto a una vita libera e dignitosa, alla salute e al benessere.
Diritti che ancora oggi ci impegniamo, insieme, a promuovere.
Per questo siamo felici di ascoltare parole come quelle di Sinner, perché il suo messaggio arriva a tutte e tutti, veicolando un grande valore: quello dell’umanità.
Ci sentiamo presto.